ad Anna
| Forse lo sguardo s'appoggia,
rinunciando all'idea, sul suo volto raggiante; forse la paura che il grande imbroglio che dura da sempre ti succhi anche il pensiero sconvolge la mia solitudine. E' facile cedere in nome della tua libertà, e lasciarti in pasto alle frenesie isteriche di un mondo succubo di quattro banditi, e mille peones. Sarebbe facile vincere corrompendo il tuo candore indotto con giochi verbali. Invece, rannicchiato nella speranza che tutto si riduca ad un rito formale, ché questo si chiede e null'altro, abbandono il sogno della conoscenza e rimango, imbelle come ogni sconfitto, a rimirarti, bellissima nella tua gioia, tremando alla tua lenta, degradata, corruzione. |