a Osvaldo Polimeno
| Voglio, aspettando che i dati della raccolta delle mele o della vendemmia affluiscano alla memoria del mio computer, esplorare l'hard disk della mia storia frantumata. Adagiata sull'atteso, la mia struttura mentale si estende fino a ripetersi sempre uguale per sempre di un sempre casuale. Ci si vanta sempre d'aver trafitto la luna e si piange per la discesa nel gorgo. Dimenticato in un angolo, criptato nel pių segreto dei file, cancellato e poi formattato, deturpato dalle infinite sovrascritture, ho rivisto il mio sguardo bambino di cui andavo fiero ed ho pianto, come sempre si piange di fronte alla caduta del vero. "Fare un backup qualche volta ti salva - Comprimi - salva spazio - cancella" ma la cosa pių bella č un led acceso in fondo alla via -quella oscura via di tanto tempo fa - che non fa pių paura, e non si spegne nemmeno se ci togli le pile. E' hardware ragazzi, non c'č niente da fare: come sia, cosa sia nessuno lo sa ma alcuni scaltri la chiamano anima, ed altri pių austeri, credendosi pių sinceri, la chiaman catena del Dna. |