a Dada
| Da lontano giunge lo sguardo
dell'uomo, arriva da oltre il mare dove la sera s'annuncia con una leggera brezza, e l'onda vuota che risciacqua; attraversa spaurito il deserto dell'acqua che lievita la vita e s'adagia in me che lo stavo aspettando. Porta con sé speranze deluse, e storie violente di amori contrastati, assurdi tormenti di ragazzine bionde che attendon la sera guardando l'orizzonte, sperando di scorgere un segno del loro principe azzurro. Porta bufere e ondate di passione e di morte che arroventano l'aria putrida dei bassifondi. Ma tutto questo non conta. Lo sguardo dell'uomo trascina con sé, impassibile e fermo, il volto della mia unica condanna. Nasconde nel vento i segni della mia nascita, e falsa, nel sonno, i presagi della mia scienza, vietandomi l'uso dell'intelligenza. |